14 min readIl GreaseWeazle – approfondimento

In questo articolo verranno descritte più in dettaglio le caratteristiche delle board Greaseweazle con attenzione ai modelli 3.5″ e F1 Plus mini.

In un mondo retrocomputing dove tutto è sempre più pronto all’uso, cerchiamo soluzioni che possano darci un risultato efficace e che abbiano un buon supporto da parte del venditore. Questo perché è importante sia la qualità del prodotto che acquistiamo, ma ancor più la possibilità di risolvere eventuali problemi post vendita o avere supporto nelle fasi di utilizzo del nostro nuovo acquisto.

E’ il caso del Greaseweazle, progetto in casa UK realizzato dal celebre Keir Fraser, padre dell’Amiga Test Kit, che molti ricorderanno con il nome di Systest appena uscì nella community Amiga.

Keir si avvale di nomi di spicco della community come George Rudolph Mezzomo, il quale provvede a disegnare su progetto di Keir le versioni che devono essere distribuite. George, come Keir, è persona di grande umiltà e non si tira indietro quando gli viene chiesto aiuto per le più disparate casistiche di intervento. Anche Keir, dal lato suo è sempre molto presente sul gruppo Facebook adibito, pronto a fornire consigli e rassicurazioni sull’utilizzo corretto dello strumento che fornisce.

Ma cosa è realmente il Greaseweazle e cosa fa di così diverso da altri hardware simili in commercio? Nella fattispecie, come tutti i progetti del disegnatore, vuole essere una soluzione a basso anzi bassissimo costo, per poter fare Preservation e buona parte della Media Reproduction. Andare quindi oltre il semplice dump di un floppy disk e oltre la riproduzione di una comune immagine ADF di un floppy Amiga e non solo: tra i formati possibili anche il formato IPF, immagine speculare di un disco originale, che può essere scritto anche con verifica. Il Greaseweazle infatti è capace di lavorare a livello Flux, e di generare file Raw di dump che possono poi essere analizzati e convertiti in formati standard tramite HxC Explorer, il tool free di analisi file Raw. I file esportati nei formati supportati potranno essere poi scritti nuovamente su media analogo, salvo chiaramente protezioni particolari o grosse anomalie di tracciato create in fase di stampa originale. In quel caso sarà necessaria una fase di post analisi ed elaborazione prima di poter giungere ad un formato perfettamente riproducibile.

Vediamo le principali collaborazioni ed evoluzioni del progetto di scrittura supporti Amiga e non tramite un PC. Possiamo annoverare, una per tutte, la collaborazione tra Rob Smith e il team di Gianluca Renzi, che ha portato alla nascita dell’ADF Reader/Writer nominato Drawbridge per Rob e Waffle per Gianluca. I due progetti portano la stessa soluzione in contesti temporali poco diversi, sono cresciuti in autonomia, anche se il primo ha potuto usufruire di una forte impronta di soluzioni tecniche di Gianluca, ma hanno poi dato vita a due creature ben realizzate e distinte.

Veniamo però all’oggetto dell’articolo, un prodotto che si manifesta in diverse soluzioni, da quelle mini a quelle slim, a quelle con capacità di gestione di banda più o meno grande sulla porta USB, a quelle in grado di far utilizzare anche un floppy drive da 5” ¼.

Questa, in particolar modo, la caratteristica peculiare di questi prodotti, non solo possiamo usare il classico floppy drive da 3” ½, ma anche formati più grandi. Sono stati fatti test con successo anche su drive da 8” con lo specifico adapter reperibile nella community.

Il Greaseweazle si propone quindi come strumento utile a svariati scopi, sempre in sviluppo, con supporto totale dei progettisti e disegnatori e soprattutto della community ad hoc.

Recentemente sono stati sviluppati anche case esterni per i modelli V3 e V4 e per la linea Plus che dopo tratteremo. In casa UK ci viene in aiuto Tom Dalby con i suoi box per i Plus mini e i V4 , in madrepatria invece, Alberto Bogo reingegnerizza il box Waffle per adattarlo alla linea Plus di Monideth Pen, remixer e progettista di alto livello.

Chiaramente sono presenti in commercio da anni alcune soluzioni che utilizzano la modalità Flux Level, ma essendo prodotti commerciali il prezzo era ed è molto alto. Alcuni esempi: la nota SuperCard Pro, la Catweasel ed il Kryoflux. Prodotti costosi ma ahimè con poco supporto ed una community restia ad aperture o approfondimenti di sorta.

Veniamo ora a trattare i principali modelli di Greaseweazle che possiamo trovare oggi in commercio.

Iniziamo dal più piccolo di casa Keir, l’F1. Questo è davvero un gioiellino, basato su STM32F1, Blue Pill in questo caso in quanto “pre made”, si unisce ad una scheda aggiuntiva che interfaccia il floppy drive di un PC oppure il floppy drive di un  Amstrad.

Basterà un flat di collegamento dati anche dritto come quello usato nei computer Amiga per intenderci, oppure il classico cavo ribbon per PC con i plug per 3” ½ e 5” ¼  ed un cavetto a due pin per trasferire alimentazione all’unità floppy. La comunicazione avverrà tramite la porta della schedina Blue Pill, che si collegherà con un cavo micro USB alla porta USB del vostro computer.

Il modello successivo che andiamo a vedere è il V4, release consolidata da parte di Fraser, attualmente distribuita sui canali noti di acquisto materiale Amiga. Questa versione presenta da subito una variazione rispetto la storia dei precedenti modelli, ossia la MCU. Qui troviamo una Artery mentre prima avevamo una STM32 nelle varie declinazioni. Questa scelta e’ stata obbligata dallo shortage di silicio nella produzione di chip ed il conseguente aumento vertiginoso dei costi di acquisto e produzione della board. Anche sui Gotek da un pò di tempo viene sostituita la MCU utilizzando una Artery, se avete acquistato un gotek recentemente ve ne sarete accorti .

Le principali caratteristiche della V4: supporto drive multipli, output bufferizzati, necessari per il supporto alle unità dai 5” ¼ in su, detect del diskchange per l’utilizzo della periferica sotto WinUAE come un vero e proprio DF0 !!

Questo modello permette solo l’alimentazione a 5V, quindi assicuratevi di avere unità idonee.

Arriviamo al top di gamma di casa Keir, F7 Lightning plus. Da subito appare maestoso nelle sue peculiarità. Notiamo subito una MCU grande e più potente , una STM32F7 per l’appunto, quindi avremo il supporto ai drive multipli, gli output bufferizzati come sopra, una gestione della porta USB ad alta velocità, maggiore del V4, e soprattutto il supporto all’alimentazione 12V per unità più datate. Viene installato sia il barrel per usare un alimentatore esterno 12V ma, altresì, rimane il connettore quattro pin che trasferisce l’alimentazione all’unità floppy, con un regolatore interno che provvederà a fornire 5V stabilizzati. Rimane selezionabile il voltaggio applicato se 12 o 5 tramite apposito jumper. Un connettore USB type B su tutti i modelli, tranne F1 basic ovviamente, garantisce un inserimento stabile del cavo dati.

 

Linea F1 Plus – by Solarmon

Accanto alle versioni classiche fornite dal disegnatore, troviamo la linea F1 Plus disegnata da Monideth Pen aka Solarmon, della quali Picoelements è BetaTester ufficiale.

Il progetto nasce con lo scopo di voler arricchire con particolari utili le versioni standard di Fraser.

Per questo, a parte il modello F1 basic dove da aggiungere c’è davvero poco, si passa a tre modelli principali: F1 Plus mini, adatto per essere messo in un case esterno o per avere comunque spazi contenuti; F1 Plus Gotek, pensato per andare all’interno di un case Gotek e poter esser messo dentro un PC ove già albergano unità floppy drive; infine troviamo F1 Plus 3” ½, pensato per avere lo stile e la bellezza di un all in one che rimane “naked”, sfoggiando un display sulla parte frontale il quale provvede a mostrare il count delle tracce in lavorazione. Questo grazie ad un Arduino Nano da installare nella scheda stessa e programmato con un codice ad hoc.

Il primo che trattiamo della serie F1 Plus è F1 Plus mini, è il più compatto, con il suo connettore di alimentazione accanto al connettore dati, in linea con il Blue Pill stesso, formando un trittico di assoluta sintesi di spazio. Sulla sinistra abbiamo la parte relativa i led di operatività e power, tutti con possibilità di essere portati all’esterno tramite pin appositi, insieme a tutti i jumper che permettono la selezione del tipo di floppy montato (c’è il supporto infatti per i drive Amiga e PC, si avete letto bene, potete montare sia un floppy Amiga che un floppy PC), cosi’ come quelli per il write protect, il reset header, le tensioni e le masse prelevabili ed un jumper per consente di abilitare o meno l’alimentazione per la scheda, feature molto utile se volete implementare uno switch di accensione. Una linea che vi permette insomma di stare molto “comodi” nelle scelte e negli adattamenti che vogliate fare.

 

F1 Plus mini - nuova board
F1 Plus mini – nuova board rev 1.1

Veniamo alle caratteristiche: update del firmware senza utilizzo di ponticelli, la possibilità di utilizzare drive multipli, la piena compatibilità con WinUAE, essendo abilitato il segnale di diskchange e le resistenze di pullup. Inoltre sono stati sviluppati come dicevamo dei case appositi per questo modello, sia in UK sia in Italia come controparte. Avrete quindi la possibilità di scegliere tra un case nostrano ed un molto british 🙂

Per questo modello sono disponibili case appositi, come detto sopra, rilasciati su progetto opensource. In questo caso è stato posto all’interno un floppy Amiga nativo.

 

F1 PLUS Mini – Case

 

 

Il secondo della serie che presentiamo è la versione F1 Plus Gotek, adatta ad un case Gotek per l’appunto, con la possibilità quindi di avere un display frontale per il counter delle tracce. E’ possibile mettere sia un display LCD che un display OLed selezionando gli appositi jumper.

Accoglie inoltre una pratica sd card per le configurazioni ed il firmware dell’arduino a bordo. Le schede arduino nano e blue pill vengono saldate sulla PCB in modo da delegare i settaggi ai jumper in fondo. Non sarà necessario quindi selezionare le modalità di avvio del blue pill direttamente sulla schedina ma si farà tutto esternamente, riprogrammazione della MCU compresa qualora necessario. Vengono montati led da 3mm sulla parte frontale per monitorare le attività ma anche i voltaggi come i 3v3 , i 12V ed i 5V. I vari connettori header permettono l’abilitazione della scrittura, la selezione dell’alimentazione se regolata dai 12V oppure 5V da USB. Le feature peculiari di questo modello sono : update firmware senza ponticelli, supporto drive multipli, protezione dalla scrittura, output bufferizzati, supporto 12V, floppy drive, disk change detect per funzionare come DF0 sotto WinUAE, protezione ESD della USB, protezione polarità inversa per i 12V, fusibile SMD, resistenze di input pullup e output pullup, regolatori di tensione sui 5V e 3,3V.

Questo è un modello molto redditizio se vogliamo, in quanto unisce eleganza a praticità. Un layout disegnato ad hoc per uno shell industriale.

Il terzo modello, F1 PLus 3.5″,  è quello più di stile, nato per essere un oggetto esposto ma funzionale, unire praticità ed eleganza grazie a questa versione nuda che lascia a vista led, componenti smd, Blue Pill e Arduino ed il display nelle molteplici versioni. Il disegnatore fornisce il codice necessario da caricare sull’ Arduino stesso al fine di poter visualizzare le tracce in lavorazione. Qui è possibile infatti montare un display 4” oppure il classico OLED rettangolare di piccole dimensioni, come pure un display LCD. Tutte le versioni di display sono gestite e riconosciute all’interno del codice di Arduino e selezionate tramite jumper , esposti e facilmente raggiungibili. Un adapter ad hoc permette l’installazione del relativo display, LCD oppure OLED, entrambe le tipologie sono supportate, poi sarà sufficiente modificare jumper o configurazione software per avere la risoluzione desiderata.

 

FI PLUS 3,5 top
F1 PLUS 3,5 rev 1.1

 

F1 Plus 3.5" - led anteriori
F1 Plus 3.5″ – led anteriori

 

F1 Plus 3.5" - alimentazione - buffer - pull-up
F1 Plus 3.5″ – alimentazione – buffer – pull-up

 

La configurazione può essere anche caricata sull’apposita micro SD Card nello slot predisposto.

La board ricalca esattamente il footprint di un floppy drive da 3” ½ , andandosi a porre al di sotto dell’unità stessa. Lascia scoperti i connettori dati e power presenti sul retro ove USB type B, 34 pin dati, barrel 12V e 4 pin floppy power sono disposti in linea.

Questa board in origine nacque con la possibilità di installare componenti THT o SMD con la possibilità di scegliere cosa installare, con il tempo invece si è passati a parti solamente SMD, lasciando gli header di settaggio e le connessioni per i led qualora si volessero usare i classici da 3 o 5 mm. Questo  principalmente perché le feature da implementare aumentavano ma lo spazio rimaneva lo stesso 🙂 . Monideth Pen si è dimostrato davvero disponibile nell’accogliere tutte le nostre richieste, così come Keir Fraser che ha rilasciato aggiornamenti firmware di test in tempi record.

Nell’ultima release inoltre abbiamo la separazione delle tensioni 5V e 12V. Questo permette l’applicazione se si vuole, di un pratico switch on/off. La feature specifica ha richiesto molto tempo nell’implementazione ma per motivi prettamente di spazio. Alla fine alcune scelte, come in particolare la predisposizione per l’utilizzo di uno stadio di regolazione ready to go da 12 a 5V su schedina, hanno permesso l’inserimento di questi header davvero comodi.

Ma passiamo alle feature che il modello propone. Abbiamo un form factor 3” ½; scelta tra display LCD classico, OLED  0.91” e OLED 0.96”, SD Card reader per configurazioni, protezione USB e protezione per polarità inversa sui 12V, fusibile SMD all’ingresso; LED di stato tensioni e di attività, resistenze input pull-up e output pull-up, jumper per Write Enable e bottone di reset e connettori per programmazione via seriale o il classico I/O SWD. Tutti i plus sono predisposti per l’utilizzo sotto WinUAE permettendo l’uso del drive al posto del DF0 e la funzionalità è consentita dalla feature diskchange abilitato su pin apposito. Inoltre anche usare una unità floppy Amiga è possibile, selezionando opportunamente due appositi jumper tra cui quello del diskchange.

Il Greaseweazle, come soluzione a basso costo per lavorare a livello Flux, presenta in questa linea molte feature aggiuntive rispetto le versioni standard che possiamo trovare normalmente. In più abbiamo case specifici già progettati e testati qualora si voglia usare una protezione per queste schede e metterle in uno shell ad hoc.

L’utilizzo del display è davvero una scelta azzeccata e conferisce alla soluzione una completezza ed uno stile unico.

Dulcis in fundo, nella community sono state implementate diverse interfacce grafiche free, anche se il prodotto è usabile via command line. Vi ricordo i link in bibliografia ove trovare tutte le info necessarie.

Le Interfacce grafiche presentano template per l’utilizzo di vari sistemi, nonchè la scelta dei formati di immagini a seconda di ciò che vogliamo trattare. Da questo punto di vista siamo arrivati oggi alla versione 0.42 di Host Tools e v1.1 di firmware. molti i passi avanti, le feature implementate e i formati supportati aggiunti. Un gran lavoro davvero senza ombra di dubbio.

Per i più nostalgici invece, solo per il Greaseweazle e per l’hardware di NickLabor, uno sviluppatore molto in gamba, Arne  Urbaniak, con il quale effettuiamo periodici test applicativi, ha tirato fuori il G-COPY, una GUI XCOPY-Like impressionante, giunta ora alla versione 0.4. E’ capace di scrivere fiel DMS,ADF,IPF,SCP, leggere da disco e verificare i virus nel BootBlock dei floppy Amiga, formattare ed altro ancora. Vi riporto uno screenshot dell’interfaccia durante la scrittura di un file DMS (ADF compresso) per rendere l’idea. Grande lavoro e un grande impegno da parte di Arne.

Il download comprende anche la manualistica in inglese e tedesco, un file di Font TTF ed un eseguibile che si auto decomprime in una directory temporanea. E’ possibile ovviamente, oltre ai vary copy mode e tools, scegliere quale drive utlizzare, se A,B o altro. Questo nel caso utilizziate flat ribbon dritti o classici con reverse dei pin di selezione, con connettori 3,5″ e 5″ 1/4.

 

Greazeweazle – GCOPY GUI

 

Bibliografia:

I Github

https://github.com/keirf/Greaseweazle/wiki

https://github.com/solarmon/Greaseweazle

Le GUI

https://github.com/FrankieTheFluff/FluxMyFluffyFloppy

https://desertsagesolutions.com/greaseweazlegui/

G-COPY (Arne Urbaniak)

https://escomputing.de/escomputing/download.html

La Community

https://www.facebook.com/groups/greaseweazle

ADF Reader/Writer Plus Flux level di Nicks Labor

https://nickslabor.niteto.de/

ADF Reader/Writer di Rob Smith

https://amiga.robsmithdev.co.uk/

Waffle di Gianluca Renzi

https://github.com/gianlucarenzi/waffle-usbamigafloppy.

 

Buon divertimento con il fantastico Greaseweazle!

 

 

 

 

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Redazione PicoE